Speciale tatami: un unico termine per indicare tante cose
Da pavimento delle case tradizionali giapponesi a supporto per dormire ma anche per fare sport e palestra
Ecco il nostro speciale sul tatami.
Il termine “tatami” è molto versatile perché si riferisce ad una serie di cose anche molto diverse fra loro. Anzitutto, si tratta della pavimentazione caratteristica delle case orientali. Tuttavia, è anche il tappeto usato per la pratica delle arti marziali nonché il letto delle camere giapponesi abbinato al materasso Futon.
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Elemento fondamentale nella tradizione dell’arredamento giapponese, da alcuni anni si è diffuso anche nella cultura occidentale, scopriamolo meglio insieme.
Tatami: cos’è e com’è fatto
Il tatami è la tradizionale pavimentazione giapponese composta da pannelli modulabili di forma rettangolare.
Ogni modulo è costituito da un pannello di legno, o altro materiale rigido (tatamidoko), foderato con una stuoia (tatamiomote) composta a sua volta da un rivestimento di paglia di giunco intrecciata (igusa), che contiene all’interno anche strati in paglia di riso pressata.
I lati di ogni modulo sono bordati con una fettuccia di lino o cotone (tatamiberi), di solito di colore nero. In passato, questo brodo era impreziosito da decori che indicavano la casta di appartenenza della famiglia proprietaria della casa.
Spesso, il termine ‘tatami’ viene usato anche come unità di misura per stabilire la superficie delle abitazioni.
Origine e storia
La sua origine risale al periodo Heian (794-1185). durante questo periodo, tali pannelli venivano usati esclusivamente nelle case delle famiglie nobiliari, come sedute o come letti.
Con il passare degli anni, hanno poi cominciato a diffondersi anche tra i samurai e i membri della classe religiosa.
Fino a quando, il tatami, divenne un elemento sempre più fondamentale nell’arredamento nipponico, tanto da essere il rivestimento per l’intera pavimentazione di tutte le stanze della casa. Dal XVII secolo divenne quindi un complemento d’arredo accessibile a chiunque.
A cosa serve?
In origine, veniva principalmente impiegato come pavimentazione delle tradizionali case giapponesi. Per questo utilizzo, vi si deve camminare sopra assolutamente senza scarpe, indossando calzini o a piedi nudi.
Sul tatami quindi ci si cammina. Ma non solo: ci si siede, si mangia e si dorme.
I tatami moderni servono anche come base per sistemarvi i futon su cui dormire. Ed ancora, come tappetino per fare sport e palestra.
Come si dorme sul tatami?
Il letto alla “giapponese”, appoggiato al pavimento, crea una vera e propria barriera per la polvere. Per un ottimo comfort, sopra al tatami va sistemato un futon.
Quanto pesa un tatami?
Di media, ogni modulo pesa circa 27 kg. Ideali quindi per la pavimentazione fissa, ma meno pratici per chi pensa di doverli spostare spesso.
Quanto misura un tatami?
In linea generale, il tatami è lo spazio che occupa una persona sdraiata. Le misure più frequenti sono:
- 90 × 180 cm
- 85 × 180 cm
- 100 × 200 cm
I modelli 60, 70, 80 o 90×200 cm si adattano facilmente alle dimensioni dei letti e dei materassi occidentali.
Lo spessore varia dai 4,5 cm ai 6 cm circa.
Tatami, manutenzione
Sono molto resistenti e di lunga durata.
Essendo realizzati in materiali naturali, sono molto sensibili alla formazione di muffa e umidità.
Per questo motivo, è buona abitudine arieggiare regolarmente la stanza. In caso di prolungate assenze, sollevare i tatami e poggiarli a una parete in modo tale da far respirare anche il lato che normalmente è a contatto col pavimento.
Ovviamente, non vanno bagnati. Il modo migliore per pulirli è passare l’aspirapolvere. In caso di macchie, basta un panno inumidito appena e del sapone neutro.
Una volta all’anno, sfruttando una bella giornata di sole, è consigliabile esporre i tatami all’aria aperta. Fare attenzione che il lato esposto al sole sia quello inferiore, altrimenti, il giunco rischia di prendere una colorazione non uniforme.
Per mantenere il tatami sempre in condizioni ottimali, ogni 6 mesi, sarebbe bene pulirlo con un batuffolo di cotone imbevuto nell’olio. Questo trattamento, oltre ad essere un buon nutriente ed ammorbidente, dona anche luminosità.
Infine, azione fondamentale per preservarli al meglio, è togliere sempre le scarpe prima di salirci sopra. Se si usa un materasso sulla parte superiore del tatami, questo va rimosso e arieggiato periodicamente, per poi essere girato dall’altro lato.
In generale, mai usare detergenti aggressivi o abrasivi.
Tatami per la palestra
Comodi per chi desidera un prodotto trasportabile, sono una sorta di stuoie rigide, divise in 4 sezioni.
Consigliati a chi pratica yoga o meditazione, non pesano più di un paio di chili e presentano, sotto il giunco intrecciato, un’imbottitura di cotone non tessuto.
Quelli in paglia di riso sono ottimi per ammortizzare gli urti.
Tuttavia, nelle palestre più moderne vengono spesso utilizzati quelli in gomma perché richiedono una minore manutenzione.
Tatami per lo sport
Nelle discipline sportive come judo e karate, il tatami viene usato come materasso anti-trauma su cui è possibile cadere senza riportare traumi.
I tatami da combattimento sono disponibili in diversi colori e spessori. Di solito, sono costituiti da piastrelle che, per mezzo di un incastro, danno vita a superfici lisce e regolari dove poter praticare le arti marziali.
Tali piastrelle vengono in genere commercializzate con una dimensione da 100cm x 100cm, e spessore variabile dai 2 a 3 cm.
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