Ispirazioni

Il riciclo creativo dello studio Sfog di Tel Aviv

Molto belle le creazioni di design con elementi di riciclo creativo dello studio Sfog di Tel Aviv in Israele

Il green design si sta imponendo nel nostro presente grazie all’impegno di molti studi di architetti e designer, che hanno scelto di associare all’impiego di materiali verdi una tecnica di costruzione rispettosa dell’ambiente e votata a rendere l’esperienza dell’arredo confortevole e ricercata.

Questo è ciò che accade con le proposte con lo studio Sfog di Tel Aviv, in terra di Israele, una realtà che accomuna giovani designer nell’intento di cambiare il mondo e renderlo un posto migliore, grazie alla realizzazione di opere di arredo sicuramente all’avanguardia.

studio Sfog di Tel Aviv
studio Sfog di Tel Aviv

Sfog, in lingua ebraica, significa ‘spugna‘, in quanto il collettivo si propone il compito di assorbire tutte le influenze esterne e di virarle ad un’esperienza di arredo diversa, rielaborata secondo i canoni del green design e quindi disponibile per chi cerca elementi amici dell’ambiente e favorevoli alla salute degli abitanti.

Non si tratta di semplice produzione, ma di una contaminazione che sfocia nell’arte. Non a caso, i designer e gli artisti che collaborano allo studio Sfog partono da materie prime grezze, come i pali di legno, le vecchie fotografie e gli oggetti di recupero, (soprattutto rifiuti) per creare elementi d’arredo di grande interesse.

Ne è prova uno dei pezzi simbolo della loro collezione, una serie di sedie di recupero decorate con grafiche pop, ma legate ad un simbolismo religioso molto forte. Chi ricerca gli elementi dello studio Sfog può scegliere fra tante proposte, ma anche chiedere agli artisti di rimaneggiare degli elementi che altrimenti andrebbero e finire nella spazzatura, di dare loro una seconda chance e di trasformarli in un elemento d’arredo che affonda le basi nel riciclo creativo.

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Si tratta di un percorso ben definito, in quanto gli artisti studiano i pezzi portati dai clienti, attribuiscono loro un valore e quindi iniziano a pensare ad una destinazione diversa, che sappia però mantenere un filo logico fra presente e passato. Il risultato è frutto di una lavorazione attenta, dove ogni elemento viene lavorato con cura e impiegando materiali ecologicamente sostenibili, e dove il risultato finale può stupire sotto ogni punto di vista.

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Una vecchia fotografia, unita a dei pali marini e alla presenza di elementi di recupero può quindi diventare un attaccapanni artistico di innata bellezza, che eleva la forza figurativa dell’immagine , ma unisce la leggerezza dei pali marini intesi come rami ai quali appendere i cappotti. Il passato di una fotografia storica si unisce ad un materiale naturale di semplice recupero e il risultato è un elemento d’arredo unico, che parla la lingua degli abitanti ma che al contempo è legittimato da una lavorazione artistica attenta quanto professionale.

Per maggiori informazioni vi rimando alla loro pagina Facebook: https://www.facebook.com/studiosfor

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