Guida alla lettura corretta del display del contatore di energia elettrica
Come leggere il contatore della luce: eccovi la nostra guida in dettaglio. Vi aiuteremo ad effettuare una corretta lettura e ad individuare i consumi dei vostri elettrodomestici
Prima però cerchiamo di capire i vari modelli e la storia di questo dispositivo.
Come funziona un contatore di energia
Il contatore in generale è un dispositivo che memorizza il numero di volte che la quantità di una sostanza solida, liquida o gassosa transita sotto il suo controllo.
Questo dispositivo per rendicontare il consumo di energia elettrica può essere:
- elettromeccanico, che funziona a ruote decadiche,
- elettronico: in questo caso si tratta di uno strumento che funziona grazie alla forza elettro-magnetica.
Quelli meccanici ormai sono obsoleti: per semplificare quando la corrente “fluisce”, un disco di alluminio “gira” con essa contando la quantità di elettricità che state utilizzando.
Più elettricità passa e più velocemente gira. Grazie ad una serie di ingranaggi la quantità di volt consumate compare su un contatore.
Passiamo ora ai moderni contatori.
Come leggere il contatore della luce elettronico
Il contatore elettronico è dotato di un display a cristalli liquidi centrale sul quale compaiono i dati legati al consumo, alle fasce orarie e agli eventuali errori di funzionamento.
Per effettuare la lettura, basta premere il pulsante apposito e i dati compariranno sul display uno dopo l’altro, ad ogni successiva pressione.
Il pulsante da premere per visualizzare le informazioni si trova sulla destra del display e ad ogni pressione farà comparire in sequenza dati diversi.
Nell’angolo in basso a sinistra sul display, è sempre presente il simbolo L1 che indica il corretto funzionamento del contatore.
Sulla sinistra sono collocati gli indicatori di consumo, due piccole spie luminose rosse (luci lampeggianti indicano un consumo di energia elettrica in corso, fisse denotano che non c’è consumo in quel momento).
Sotto il display è collocato l’interruttore generale, adibito a riattivare o interrompere l’alimentazione di energia elettrica nel proprio impianto, è l’interruttore che dobbiamo azionare quando scatta il contatore se superiamo la potenza disponibile e salta la corrente.
Che dati possono essere visualizzati sul display?
- Numero cliente che identifica il contratto di fornitura di energia elettrica.
- Codice Pod: è il numero che identifica univocamente il punto di fornitura.
- Potenza disponibile che indica la potenza disponibile espressa in chilowatt (Kw)
- Tariffa applicata in base alla tariffa contrattuale: con la sigla T3 si identifica il contratto a tariffa fissa, T2 e T3, invece, nelle ore suddivise a maggior e minor costo definiscono un contratto biorario,
- Fascia oraria in atto al momento della lettura indicata con le sigle F1, F2, F3
- Potenza istantanea assorbita in Kw: indica il valore massimo dell’assorbimento in Kw
- Lettura del periodo corrente ovvero il consumo di energia elettrica attiva riguardante il periodo di fatturazione in corso. È espresso in kWh e indicato con A1, A2, A3, rispettivamente alle fasce orarie F1, F2 e F3
- Potenza massima assorbita P1, P2 e P3 rispettivamente nelle fasce orarie F1, F2e F3
- Data e ora del momento della visualizzazione
ll contatore elettronico grazie a tutte queste funzionalità, ci permette di monitorare i consumi e conoscere la quantità di energia realmente consumata.
Grazie al valore ‘potenza’ si può capire il reale consumo dei singoli elettrodomestici: fateli funzionare uno alla volta per capire quale assorba maggiore energia elettrica. Il dato è infatti aggiornato in meno di 2 minuti.
Perché ‘scatta’ la luce?
Sotto il display si trovano due levette che permettono di attaccare o staccare la luce.
Queste leve sono quelle che scattano quando va via la corrente o se si supera la potenza totale disponibile, che solitamente è di 3,3 kW per le abitazioni private.
Se ci sono accese le luci rosse nel contatore vuol dire che non c’è consumo di luce da 20 minuti: in quel caso meglio controllare frigorifero e congelatore.
Lettura e autolettura
Se si possiede un contatore elettronico non è più necessario comunicare l’autolettura (delibera Arera n. 738 del 2016) perché il consumo viene rilevato automaticamente senza che un incaricato debba recarsi fisicamente in loco.
Nel caso di contatori meccanici (non ancora sostituiti in tutta Italia con dispositivi elettronici) è possibile tenere il consumo di energia sempre sotto controllo effettuando l’autolettura e comunicandola al fornitore di energia: in questo modo non saranno necessari conguagli in bolletta.
Per effettuare l’autolettura sono necessari:
- il tuo numero cliente di 9 cifre, che trovi sulla prima pagina della bolletta
- la lettura presente sul contatore (solo le cifre prima della virgola).
Sostituzione dei contatori da meccanico a elettronico
Il contatore elettronico ha iniziato a sostituire quello meccanico dal 2001.
Dapprima sono stati utilizzati i contatori elettromeccanici che funzionano grazie ad un disco metallico mosso dalla corrente a velocità proporzionale alla potenza impegnata (ogni giro compiuto dal disco corrisponde a una determinata quantità di elettricità consumata).
Questo tipo di contatore, sempre meno frequente, non è però in grado di misurare l’energia per singole fasce o per ora, ma consente una lettura immediata che viene rilevata osservando il numeratore al centro del quadrante.
Ora si utilizzano prevalentemente dispositivi elettronici che offrono molti vantaggi:
- la possibilità di eseguire molte operazioni da remoto attraverso il sistema di telegestione, come l’attivazione del contatore o l’aumento della potenza impegnata.
- permettono all’utente di effettuare alcune operazioni come distinguere il consumo per fasce orarie e controllare in tempo reale la potenza assorbita dai vari dispositivi elettrici presenti in casa
- registrano e aggiornano automaticamente i Kw prelevati ogni due minuti. Date tutte queste funzionalità, la lettura delle informazioni è un po’ più complessa, ma non meno immediata.
Come avviene la sostituzione
Il piano di sostituzione dei dispositivi dovrebbe terminare nel 2031 ed entro il 2020 ne verranno cambiati quasi 18 milioni. Il cambio del contatore è completamente gratuito.
Rispetto alla tempistica per il cambio di contatore, non ci sono obblighi di legge da rispettare: ogni società distributrice dovrà comunicare sul sito (o anche attraverso una sessione di pubblica presentazione) il proprio piano di sostituzione.
Ma nel frattempo sono arrivati i contatori intelligenti, scopriamoli.
Contatori smart
I contatori elettronici di prima generazione, quelli che dal 2001 hanno sostituito progressivamente quello elettromeccanico e in molti casi sono già in circolazione da più di quindici anni, longevità massima prevista per queste apparecchiature.
Secondo la normativa vigente (decreto legislativo n. 84/2016, che attua la direttiva europea 32/2014) già da inizio 2017 si è potuto iniziare a provvedere alla loro sostituzione progressiva.
In futuro si vedrà la diffusione dei contatori intelligenti di seconda generazione noti come smart 2.0 o 2G, che saranno ancora più prestanti dal punto di vista delle informazioni fornite all’utente.
Questi dispositivi smart permettono di accedere giornalmente alle informazioni relative ai consumi via web, visualizzando i dati su vari dispositivi, dal computer allo smartphone.
Inoltre, i nuovi contatori segneranno definitivamente la fine delle bollette con i consumi stimati e dei conseguenti conguagli.
Permetteranno cambi fornitore e volture ancora più rapidi ed efficienti. Il venditore di energia potrà stabilire nuove fasce di prezzo multiorarie, sino a sei giornaliere, che risultino più facilmente personalizzabili in base alle reali esigenze degli utenti.
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