Progettazione

Scopriamo le differenze della casa attiva rispetto alla passiva

Una casa attiva è una casa che produce più energia di quanta ne consumi. Si ispira ai principi base di una casa passiva ma è dotata anche di strumenti per la produzione indipendente di energia, vediamone insieme le differenze.

casa attiva
progetto di casa attiva

Cosa vuol dire casa attiva

Sentiamo parlare sempre più spesso di casa attiva, ma forse non sappiamo nel dettaglio a cosa questo termine si riferisca. La casa attiva è un concetto che si è sviluppato in tempi recenti, e che è strettamente legato all’edilizia ecologica e alla bioedilizia.

Si tratta di una tipologia di costruzioni, private ma anche professionali, che mirano alla completa autosufficienza delle richieste energetiche. Oltre a questo aspetto fanno un passo in più, in quanto la produzione di risorse energetiche supera il fabbisogno richiesto dall’abitazione e può quindi essere commercializzata per ottenere un guadagno futuro.

Si tratta di una casa energeticamente superiore alla casa passiva che abbiamo descritto in articoli precedenti.

La sua struttura e le tecnologie in essa inserite sono in grado di catturare energia in abbondanza, sia dal punto di vista del calore che dell’elettricità e quindi diventa possibile in 30 anni ripagare completamente il costo dell’abitazione mediante la vendita delle risorse prodotte giornalmente dall’abitazione.

Quali sono le proprietà di una casa attiva

Una casa attiva è un edificio passivo dotato di mezzi per la produzione di energia. Un’abitazione attiva si chiama anche edificio ad energia positiva.

Per produrre più energia di quanta ne consumi, la prima regola è consumarne poca. La seconda regola ovviamene è quella di produrne.

Per essere attiva, la costruzione deve avere le caratteristiche di una casa passiva con in più :

  • un ottimo isolamento termico (con eliminazione dei ponti termici);
  • deve essere ermetica all’aria;
  • dotata di una ventilazione a doppio flusso e/o pozzo canadese;
  • avere elettrodomestici a basso consumo;
  • avere un orientamento ottimizzato della casa;
  • utilizzare materiali ad alte prestazioni a basse emissioni di gas serra.

A questo si aggiunge la produzione di energia:

  • da fonte fotovoltaica (pannelli solari) ;
  • tramite scaldabagno solare;
  • eventualmente con una turbina eolica di piccole dimensioni.
  • Dal pozzo canadese che recupera anche calore e di conseguenza energia dalla terra.

Ventilazione a doppi flusso

Per una casa sana, è necessario avere un ricambio d’aria, molto dispendioso in termini di energia.

La ventilazione a doppio flusso recupera calore dall’aria che viene espulsa dall’abitazione.

In una casa attiva infine anche l’energia solare viene intercettata e immagazzinata dai materiali da costruzione (muri, tetto, finestre).

Importante: per calcolare se un’abitazione è attiva, si deve tenere conto della spesa energetica utilizzata dai materiali che la compongono, ammortizzata per tutto il tempo di “vita” dell’edificio.

Come avviene l’isolamento termico?

Celle solari, impianti fotovoltaici e raffinati sistemi di protezione esterna sono le tecnologie principali che caratterizzano una casa attiva, un edificio che si presenta perfettamente isolato e completamente privo di ponti termici.

Ma come avviene tale isolamento?

Alla base è necessaria una accurata progettazione architettonica, che combini un’attenta scelta di materiali con la realizzazione di cappotti termici e di sistemi di protezione interni ed esterni, in grado di rendere ermetica la casa, ovvero di isolarla perfettamente dagli agenti atmosferici esterni come il caldo, il freddo e l’umidità.

E l’areazione interna? Essa avviene mediante il famoso concetto di ventilazione meccanica, un sistema di tubazioni interne che si propone di attuare un riciclo dell’aria efficace e salubre per gli abitanti.

Utilizzo della Domotica

All’impiego di materiali di altissima qualità e alla presenza di tecnologie isolanti di ultima generazione, una casa attiva associa spesso un impianto di domotica raffinato.

L’impianto si occupa di comandare ogni gesto e ogni movimento della casa, per renderlo affine al suo scopo di risultare attiva.

La domotica può, ad esempio, occuparsi di chiudere le finestre quando è necessario, di impostare il giusto livello di temperatura e di refrigerazione e anche di ridurre o aumentare l’effetto della luce solare mediante sistemi di tende comandabili a distanza.

Eccovi alcuni esempi concreti di soluzioni di domotica applicate ad una casa attiva.

  • accensione di elettrodomestici in base alla produzione di energia elettrica solare ;
  • apertura o chiusura delle tapparelle a seconda della stagione per far entrare o meno la luce del sole;
  • gestione della velocità delle ventole;
  • gestione dell’illuminazione nel tempo e nell’intensità
  • cruscotto di monitoraggio dei consumi;
  • gestione dello stoccaggio o dell’iniezione nella rete elettrica sul surplus prodotto;
  • gestione della temperatura ambiente programmabile;
  • Controllo della temperatura del frigorifero.

Tutti questi controlli possono ovviamente essere gestiti e monitorati tramite il vostro smartphone.

Esempi in Europa ed in Italia

Si tratta di costruzioni raffinate e molto particolari, che in Europa si incontrano soprattutto in Germania ma anche nella penisola scandinava e in Danimarca.

In Italia gli esempi di casa attiva sono ancora pochi e sono soprattutto concentrati nella regione del Trentino Alto Adige.

Si tratta, in ogni caso di costruzioni del futuro, che ben si adeguano alle richieste di blocco delle emissioni della famosa legge 20 20 20 e che quindi potrebbero iniziare ad avere un seguito maggiore in tutte le regioni del nostre paese.

Quanto costa una casa attiva

Il costo di una casa attiva è quello di una casa passiva con in aggiunta l’investimento per la produzione di energia.

Il costo aggiuntivo di una casa passiva è stato stimato tra il 5 e il 15% di una casa normale, principalmente a causa dei materiali da costruzione (maggiore isolamento, doppio flusso, caldaia efficiente…).

Per una casa attiva, si stima il 10% in più del costo di una casa passiva.

Ma questo costo aggiuntivo va analizzato bene perchè :

  • Il trend mondiale tende ad andare verso consumi molto bassi e il concetto di case attive verrà anche agevolato a livello normativo;
  • i risparmi energetici realizzati consentono di ottenere un utile sul capitale investito;
  • la rivendita di una casa attiva è più facile e meglio valutata;
  • l’uso di queste tecnologia in maggior numero ne abbasserà il prezzo;

Il ritorno sul capitale investito è difficile da valutare, anche se sembra ragionevole ipotizzare un periodo di 10-12 anni.

Infatti, le case più efficienti producono più di 8000 kWh di energia, mentre oggi ne consumano solo 4000: l’eccedenza può essere venduta anche in rete.

Il prezzo di vendita in rete dipende molto anche dagli incentivi attuali e tenderà probabilmente ad essere equivalente al prezzo dell’elettricità acquistata entro qualche anno.

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